Buongiorno cari lettori. Il post di oggi conferma che per comunicare qualcosa non necessariamente dobbiamo rivolgerci agli altri parlando o gesticolando. Molte volte il silenzio è la forma di comunicazione più esplicita. A seconda dei casi può significare tutto e il contrario di tutto. Sta a noi cercare di interpretare i sentimenti e gli stati d'animo di chi ci vuol comunicare qualcosa con il silenzio.
D'altronde, un maestro come Mogol scrive dei versi splendidi sull'argomento, in una commovente canzone dedicata all'amico e compianto Lucio Battisti e magistralmente interpretata da Adriano Celentano:
...e il mio discorso più bello e più denso
esprime con il silenzio il suo senso ...
esprime con il silenzio il suo senso ...
(L'arcobaleno, 1999)
Con il silenzio, si "parla". Con il silenzio ci si esprime.
Esempio 1:
Provate a regalare alla vostra amata un bel diamante e non risparmiate sui carati. Il silenzio che seguirà alla consegna del prezioso gioiello (il più delle volte per il sesso femminile autentica ragione d'essere di un rapporto di coppia) comunicherà stupore, gioia irrefrenabile, estasi totale e incapacità di esprimersi diversamente.
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Esempio 2:
2 luglio 2000. Finale dei campionati europei di calcio tra Italia e Francia. Dopo il momentaneo vantaggio di Marco Delvecchio, pareggio di Wiltord e golden goal di Trezeguet ai tempi supplementari con missile terra-aria che si infila sotto la traversa dell'immobile Toldo. L'intera penisola ammutolisce. In questo caso sono la disperazione, l'angoscia e l'incredulità di una nazione a esprimersi con la devastante rumorosità del silenzio.
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Esempio 3:
Entrate alle ore 11:30 in un ufficio postale, com'è successo a me qualche settimana fa. Premetto, non ho nulla contro gli impiegati alle Poste ma.....
Cosa comunica questo silenzio? Trattasi di silenzio assenso. Anzi, di silenzio...ASSENTE!
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