giovedì 22 marzo 2012

L'importanza di chiamarsi...Alessandro! Stefano? Giacomo?...

Cari lettori,
in questo giovedì di inizio primavera voglio parlarvi di un errore di comunicazione molto comune. Uno di quelli che mette in imbarazzo in egual modo chi lo pratica e chi lo subisce. Vi è mai capitato che qualcuno si rivolga a voi chiamandovi con un nome diverso dal vostro? Ditemi un po'...come ci si sente? Rispondo io. La cosa è abbastanza fastidiosa. Sentirci appellare con un nome che non ci appartiene crea un disagio, diverso in base ai tipo di persona che abbiamo davanti. Se è una persona che conosciamo da tempo, il sentimento sarà ben diverso rispetto a una persona che si frequenta da poco. In ogni caso, la situazione creerà imbarazzo. 

Esempio pratico. 
Un mio negoziante di fiducia (si dice il peccato ma non il peccatore), dopo anni e anni di frequentazione, ha iniziato a chiamarmi Alessandro. Ora, esiste la probabilità, per quanto remota, che nel frattempo un tale Alessandro che mi assomiglia moltissimo abbia iniziato a girovagare per il negozio. Nonostante tutto, in questo caso specifico, la reazione più normale è quella di evidenziare l'errore, magari accompagnandolo con una bella risata. 
Ma come Alessandro!! Sono Gianluca! 
 Purtroppo la cosa è proseguita a distanza di un paio di settimane e poi ancora il mese successivo. Non è la fine del mondo, ma ti fa sentire...diverso da ciò che sei veramente. 

Attenzione, quindi, soprattutto nel mondo del lavoro. Ricordarsi il nome di una persona appena conosciuta è fondamentale per la buona continuazione del rapporto. Durante una riunione, non c'è errore peggiore di rivolgersi al proprio referente con frasi come "scusi, mi sono scordato come si chiama"  o "come accennava prima il signore di cui non ricordo bene il nome". Probabilmente la bilancia penderà già a vostro sfavore. D'altra parte, ricordarsi il nome di chi si ha davanti è utile e gratifica molto il vostro interlocutore. E non sto parlando solo dell'illustre amministratore delegato di una grande azienda, ma anche di una semplice segretaria o di un'addetta alla reception. Se vi siete presentati in passato, alla prima occasione dimostratele di avere buona memoria:  
Buongiorno Carla, ho appuntamento con il signor Rossi. Può verificare se può ricevermi?
Si sentirà importante e da quel giorno in poi la collaborazione ne trarrà beneficio. 

PS: inutile sottolineare che il consiglio vale anche e soprattutto per i rapporti affettivi. Se sbagliate il nome di vostra moglie o della vostra ultima fiamma, fa poca differenza. Preparatevi al peggio.
 
 
 

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